Deep State by Marco Pizzuti

Deep State by Marco Pizzuti

autore:Marco Pizzuti [Pizzuti, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, Political Process, General, Political Freedom, Political Advocacy
ISBN: 9788868208455
Google: q4T6zgEACAAJ
editore: Il Punto d'Incontro
pubblicato: 2022-06-14T22:00:00+00:00


L’assalto al petrolio iracheno

La guerra contro l’Iraq iniziò il 20 marzo 2003 con l’invasione da parte di una coalizione multinazionale guidata dagli Stati Uniti d’A-merica e terminò il 18 dicembre 2011 col passaggio definitivo di tutti i poteri alle autorità irachene fantoccio, insediate nel nuovo governo da Washington. Partecipò anche l’Italia che dislocò i suoi reparti nel sud del Paese, con base principale a Naṣiriya, sotto il comando inglese.

Questa nuova aggressione a un altro Stato sovrano venne giustificata dinanzi all’opinione pubblica mondiale mediante la diffusione di false notizie, come il possesso di pericolose armi di distruzioni di massa da parte di Saddam Hussein, il suo appoggio ad al-Qaida e la necessità di liberare il suo popolo da una dittatura sanguinaria. Bush, infatti, affermò più volte che Saddam Hussein era il male assoluto, mentre giornali, telegiornali e talk show si susseguivano nel generare preoccupazione nei confronti della nuova grande minaccia alla pace e ai diritti umani costituita dal dittatore iracheno. Il segretario di Stato USA Colin Powell si presentò addirittura alle Nazioni Unite con in mano una provetta che esibì con un gesto teatrale ai fotografi e ai rappresentanti degli altri Paesi come la prova definitiva che l’Iraq disponeva di armi di distruzione di massa e che era urgente una guerra preventiva per scongiurare il peggio. Powell spiegò che l’antrace contenuta nella fialetta avrebbe potuto uccidere tutti i presenti e che l’Iraq avrebbe potuto produrne circa 25.000 litri. Poi mostrò delle immagini satellitari, dei grafici e delle foto che a suo dire provavano l’esistenza di un grande programma iracheno di armi chimiche e batteriologiche.

Ovviamente era tutto falso892 e quando iniziarono a trapelare le notizie su come erano stati gonfiati i rapporti d’intelligence americani e britannici, i falchi del Pentagono partirono all’attacco. “Abbiamo messo l’accento sulle armi di distruzione di massa per motivi burocratici. Erano la sola ragione che poteva mettere d’accordo tutti. Ma in realtà non è mai stata questa la motivazione principale della guerra”, dichiarò per esempio Paul Wolfowitz, l’inventore della dottrina della guerra preventiva adottata da Bush.893

All’opinione pubblica, insomma, viene sempre detto che tutte le guerre USA e dei suoi alleati sono una sorta di missioni di pace, scaturite da emergenze umanitarie a cui l’Occidente civile non può rimanere indifferente. Ogni campagna militare, quindi, viene sempre preceduta da una campagna mediatica in cui il leader nemico di turno viene descritto come un nuovo Hitler e uno spietato assassino, elevando la Casa Bianca al ruolo buono del poliziotto del mondo che lotta contro dei nemici perfidi e malvagi.

Sostanzialmente si tratta di narrazioni caratterizzate dalla retorica infantile dei buoni contro i cattivi, ma è un espediente che funziona sempre in tutte le guerre, perché le masse sono facilmente manipolabili dalle immagini shock fabbricate ad arte e dai servizi giornalistici preconfezionati per far odiare il “nemico della civiltà”. L’importante è non permettere mai nessun contraddittorio che possa mettere in luce le menzogne propagandistiche.

Il 15 aprile 2003 tutte le principali città erano già nelle mani della coalizione e il 1º maggio il presidente USA George W.



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